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La paranza dei bambini
Regia di Claudio Giovannesi
Genere Drammatico | Anno 2019 | Durata 110 min.
- ADATTO A
- Superiori
Vietato ai minori di 14 anni - TEMATICA
- Criminalità, Diventare grandi, Legalità, Giustizia
- Versioni
- Napoletano sottotitolato in Italiano
Materiali didattici
Sinossi
Napoli 2018. Sei quindicenni – Nicola, Tyson, Biscottino, Lollipop, O’Russ, Briatò – vogliono fare soldi, comprare vestiti firmati e motorini nuovi. Giocano con le armi e corrono in scooter alla conquista del potere nel Rione Sanità. Con l’illusione di portare giustizia nel quartiere inseguono il bene attraverso il male.
Sono come fratelli, non temono il carcere né la morte, e sanno che l’unica possibilità è giocarsi tutto, subito. Nell’incoscienza della loro età vivono in guerra e la vita criminale li porterà a una scelta irreversibile: il sacrificio dell’amore e dell’amicizia.
Anche se ispirato da fatti di cronaca, il film non vuole essere la descrizione di eventi realmente accaduti. L’obiettivo del film non è la ricostruzione puntuale di un evento di cronaca accaduto in un determinato quartiere, né il racconto della delinquenza minorile nella città di Napoli. Napoli è solo l’ambientazione, ma il tema del film è oltre il luogo della sua messa in scena: quello che è al centro del nostro racconto è l’età dei protagonisti in relazione a una scelta criminale irreversibile. Un’età innocente nella quale si vive l’esperienza della scelta di cosa è il bene e cosa è il male.
"La paranza dei bambini racconta il rapporto tra adolescenza e vita criminale: l’impossibilità di vivere i sentimenti più importanti dell’adolescenza, l’amore e l’amicizia, nell’esperienza del crimine. Il film mostra la perdita dell’innocenza di un quindicenne e dei suoi amici coetanei. La scelta criminale di Nicola, il protagonista, diventa passo dopo passo irreversibile e totalizzante e impone il sacrificio del primo amore e dell'amicizia. Vivere i sentimenti fondamentali dell’adolescenza nella vita criminale è impossibile: è un bisogno che esplode nel protagonista ma che non può essere più vissuto."
"Dove c’è educazione si rinuncia alla violenza, dove c’è vuoto di cultura c’è violenza.
In un dibattito che si vuole costruttivo non si dovrebbe parlare mai di emulazione, di violenza vista e quindi riprodotta. E non se ne dovrebbe parlare non perché l’emulazione non esista, ma perché la censura non è la soluzione. Sapete cosa significa censurare? Significa dire questo: “Dal momento che riteniamo una parte di voi incapace di discernere cosa sia bene e cosa non lo sia, meglio che non abbiate accesso a determinati contenuti.”
Premi e riconoscimenti
ORSO D'ARGENTO per la miglior sceneggiatura al Festival del Cinema di Berlino 2019
Corriere della sera – Paolo Mereghetti
“La forza del film è quella di dare concretezza e forza espressiva alla perdita dell’innocenza di una generazione. Il regista sta dalla parte dei suoi giovani antieroi”.
La Repubblica – Emiliano Morreale
“Come raccontare il male senza estetismi e volgarità. Il meglio Giovannesi lo dà nei dettagli precisi, rivelatori, messi lì quasi senza farsene accorgere.”
Famiglia Cristiana – Gian Luca Pisacane
“Sincero, appassionato, attento all’animo umano. Devastante nei contenuti, rigoroso nel linguaggio.”
La Stampa
“Il composito affresco del libro prende vita, trasformandosi nel romanzo di (mala) formazione di Nicola (un non attore perfetto per la parte). Giovannesi conferma la capacità di far risuonare la corda intimista del vitalismo e della fragilità adolescenziale”.
Secolo XIX – Natalino Bruzzone
“Uno spartito che non si sbriciola. Limpido, compassionevole e turbato”.
Gazzetta del Mezzogiorno – Oscar Iarussi
“Un film sensibile, a tratti quasi pasoliniano”.
L’Espresso – Fabio Ferzetti
“Volti, voci, corpi, ritmo, ambienti. E sentimenti, tanto più veri e universali quanto più selvaggi. Se ne esce pieni di domande e di immagini che continuano a interrogarci”.
Cinematografo – Valerio Sammarco
“Ci restituisce quella terribile dualità che solamente un’innocenza tradita (dal contesto, dagli eventi, dalla vita) può incarnare. E resta, sottotraccia, ben impressa nell’animo dello spettatore parecchio tempo dopo l’ultimo frame del film. Senza Scampo”.
Mymovies – Giancarlo Zappoli
“Il racconto di un’innocenza compromessa, osservata con una compassione priva di pietismi”.
Coming soon – Federico Gironi
“Tutto quel che il regista poteva e doveva fare, l’ha fatto: mescolare i registri e utilizzare la forza dei sentimenti mantenendo un equilibrio difficilissimo, per tenere viva la tensione e l’attenzione di chi guarda; per tirarlo a sé, sempre di più, ma senza strattonare mai.”
Ph. credits: Simone Florena, Duccio Giordano, Angelo Turetta.
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